Brigida Morello nasce il 17 giugno 1610 a San Michele
di Pagana, presso Rapallo, da Nicolò e Lavinia Borzese, una famiglia
dalle origini antiche e dalla quale riceve una solida formazione
umana e cristiana.
Appena dodicenne le viene affidata
dalla madre ammalata la cura dei fratelli. In questi anni,
attraverso la quotidianità fatta di impegno costante, di fatica e di
preghiera, matura la sua fede avvertendo già quell'anelito alla
santità che è di tutti i cristiani ma che più tardi rincorre con
caparbietà.
Attraverso varie circostanze intuisce che la volontà
di Dio per lei, si manifesta attraverso la scelta del matrimonio.
Nel 1633 sposa Matteo Zancari, e si trasferisce a Salsomaggiore,
allora borgo del ducato di Parma e Piacenza, famoso per i pozzi da
cui si estrae salgemma e dove del resto vi sono anche la maggior
parte dei possedimenti del marito.
Siamo nel periodo della guerra dei Trent'anni
(1618-48) e nel 1636 passano le truppe spagnole impegnate nella
guerra contro Odoardo Farnese, alleato della Francia. Brigida e il
marito sono costretti a rifugiarsi con altri, nel vicino castello di
Tabiano. Tramite i parenti cremonesi del marito, ottengono il
passaporto e si ritirano a Cremona, per poi tornare a Salsomaggiore
quando è passato il pericolo.
Questa triste esperienza lascia
in loro il segno della sofferenza morale e fisica. Matteo si ammala
gravemente di tisi. Anche Brigida contrae la
febbre e, costretta a stare a letto, non può assistere il marito con
le necessarie cure. La morte lo visita l'11 novembre del 1637
Rimasta vedova e senza figli, si impegna a servire i
poveri, gli ammalati e a dare il suo contributo nelle attività
parrocchiali dedicandosi alla scuola di catechismo.
Attraverso la
preghiera, la penitenza e i sacrifici, in un abbandono completo alla
volontà di Dio si fa sempre più chiara in lei la via da seguire,
quella "di essere santa ed essere monaca per essere presto più
santa".
Per dedicarsi
completamente al Signore bussa alla porta delle Cappuccine di
Piacenza dove viene rifiutata perche' vedova.
A Piacenza vive la duchessa Margherita de'Medici
Farnese, vedova di Odoardo Farnese che desidera aprire un collegio per l'educazione delle giovani, tale desiderio si incrocia con la
ricerca appassionata di Brigida.
Il 17 febbraio
del 1649, giorno delle Ceneri, segna l'inizio dell'Opera; con un
gruppetto di ragazze apre la Casa per l'educazione delle giovani.
Come tutti gli
inizi, la vita per loro non è stata facile, solo una solida fede,
poteva far dire a Brigida: " Confido in Dio che Lui mi
voglia essere non solo padre, ma anche maestro; e in ogni
circostanza mai diffiderò io di quella Sua divina misericordia la
quale non abbandona chi solo in Lui confida ".
Straordinaria è
stata la sua dedizione per l'educazione e la formazione delle
giovani, feconda la sua esperienza spirituale, la contemplazione del
Crocifisso ha permesso di aprire il cuore e la mente solamente alla
ricerca delle vie per far raggiungere l'amore di Dio a tutti.
Muore il 3
settembre 1679. Subito dopo la sua morte è avviata la causa di
beatificazione e nel dicembre 1997 viene riconosciuto il miracolo
dall'Autorità ecclesiastica competente e il 15 marzo 1998 viene
Beatificata, nella Basilica di San Pietro dal papa Giovanni Paolo II.
La sua vita lascia un patrimonio di insegnamenti e un
sicuro cammino nella Chiesa.
La grandezza della sua statura sta tutta nella
responsabilità con cui si è lasciata guidare dal Signore, nella
prontezza con cui ha accolto i suoi inviti, nella pazienza con cui
ha saputo lasciar maturare i tempi di Dio, nell'esercizio della sua
maternità spirituale che ha reso feconda la sua femminilità.