

IL MIRACOLO DELLA
GUARIGIONE OTTENUTA
PER L'INTERCESSIONE DELLA
BEATA BRIGIDA DI GESU'
È stata
beatificata in virtù della guarigione di suor Francesca Saveria
Caprini che avvenne nel secolo decimo settimo, lo stesso in cui
visse la Beata Brigida
di Marco Villa
Il miracolo
avvenne nel lontano 1681. in questo articolo viene spiegato come si
è arrivati, ora, al riconoscimento della guarigione di suor
Francesca Saveria Caprini come evento preternaturale.
La miracolata
Giulia Caprini nacque nel 1644. all’età di 18 anni fu accolta
nell’Istituto di S. Orsola e nel 1663 fu ammessa tra le suore, a
velo bianco, con il nome di suor Francesca Saveria. Morì il 9 agosto
1701.
Questi i dati
anagrafici. Proprio per la sua istantanea guarigione si hanno di
lei, semplice suora analfabeta, alcune altre notizie, tra le quali
spiccano la sua venerazione per la Madre Brigida quando ancora
questa era in vita e specialmente dopo la di lei morte.
La malattia di
suor Francesca Saveria
Dopo i 23 anni cominciò a soffrire di varie flebopatie ulcerose alle
gambe, ma, intorno alla metà di febbraio del 1691, all’età di 36
anni, fu colpita da tumefazioni del braccio destro.. le consorelle
la curarono, ma la situazione peggiorava con ulcerazioni e
conseguente impotenza del braccio. Intervennero il medico delle
suore dott. Giacomo Tebaldi e un chirurgo (del tempo) Fiorenzo
barbieri (o semplicemente barbiere, le due professioni di chirurgo e
barbiere che spesso si identificavano). Non riuscirono a portare a
qualche rimedio, anzi forse peggiorarono le cose.
Teniamo presente che allora farmaci dotati di una qualche efficacia
non ne esistevano. Salassi, clisteri, cataplasmi e unguenti
balsamici costituivano il bagaglio terapeutico disponibile.
Non meraviglia
quindi che, nonostante l’impiego di qualche rimedio la lezione e
l’impotenza si aggravassero nei giorni successivi. Il giudizio dei
Periti Medici nel Processo sarà accennato più sotto.
Il ricorso a
Madre Brigida
Premetto che queste notizie e anche quelle sopra ricordate sono
documentatissime e da fonti originali. Accennerò più sotto al
giudizio dei periti Storici su quest’argomento.
Nella sua
semplice fiducia suor Caprini pensò di rivolgersi alla venerata sua
Madre Fondatrice per ottenere il suo aiuto. Si recò per più giorni
nella stanza ove morì la Madre e ove c’era già appeso un suo
ritratto.
Così i
documenti riportano la sua fiduciosa preghiera: “Madre, di grazia,
fatemi guarire questo braccio acciò possa servire nel mio ufficio le
spose del Signore (le consorelle)”.
È bello notare
lo spirito di questa supplica: chiede la grazia non tanto per
cessare di soffrire, ma per continuare a servire. La madre le aveva
insegnato bene come porsi davanti alla sofferenza e all’amore per
gli altri. Dopo alcuni giorni, sentendosi ispirata a una preghiera
più fiduciosa, si recò nella camera, si sforzò di arrivare a toccare
il ritratto col braccio malato e pregò: “Madre, la voglio la grazia,
vi do tempo fino alla prossima domenica”. E la domenica sentì il
braccio liberato dal dolore, dalle piaghe e dall’impotenza.
Il processo
diocesano
Il
presunto miracolo viene tecnicamente chiamato “miracolo storico” in
quanto avvenuto più di tre secoli fa. Riferisco in modo sommario il
cammino per l’esame dello stesso. Il primo processo fu istituito a
Piacenza con la presidenza di mons. Benito Cocchi, Amministratore
Apostolico. Furono incaricati, per l’esame delle fonti storiche, tre
Periti Storici e per l’esame dell’aspetto medico tre Periti Medici.
I periti storici erano veramente competenti nella materia dello
studio dei documenti tanto che da Roma si è lodata la chiarezza e la
minuziosità delle loro conclusioni. I periti medici furono scelti
tra valenti professionisti di Roma, Firenze e Parma. Le sedute del
Tribunale, con la presentazione delle conclusioni dei periti si
tennero in Vescovado dal 28 al 30 agosto 1995.
Tutti i
pareri, con le non poche formalità annesse, furono quindi trasmessi
alla Congregazione per le Cause dei Santi a Roma.
L’esame del
presunto miracolo storico a Roma
La
Congregazione romana il 13 giugno 1996 dichiara la validità
dell’inchiesta diocesana e procede per gli adempimenti propri della
stessa Congregazione. Chiede il parere di due Periti Medici nominati
dalla Congregazione i quali, nelle loro relazioni conclusive, hanno
sottolineato che dal punto di vista medico il fatto è inspiegabile
secondo le conoscenze scientifiche attuali: la guarigione fu
estremamente rapida, senza reliquati, completa e durata. La seduta
conclusiva della Consulta Medica, da cui è scaturito il parere
unanime, fu tenuta il 16 gennaio 1997.
Mancava ancora
l’ultimo atto: il voto importante dei sei Consultori Teologici. Essi
hanno espresso il loro parere, positivo, nella riunione del 9 maggio
1997. Anzitutto i consultori hanno rilevato la natura storica del
caso, la cui documentazione da tutti è stata considerata
sufficiente. La valutazione medica, offerta dalla Consulta Medica
con l’unanime parere degli illustri clinici, ha facilitato il loro
giudizio. Altro punto importante valutato è stato quello della
certezza che la guarigione sia avvenuta per le preghiere rivolte
alla Madre Brigida. A questo punto tutti i Consultori Teologici
hanno espresso il loro parere affermativo, concordando nel valutare
miracolo il caso esaminato.
Il
resto è noto: la decisione del Papa Giovanni Paolo II per cui il 15
marzo 1998 ha proclamato Beata Brigida di Gesù.